Scarica subito il template per la Content Audit
Attraverso il template avrai una guida per prendere decisioni importanti circa i tuoi contenuti:
✅ Mantenere
❌ Eliminare
🔄 Reindirizzare o Aggiornare
🔍 Revisionare
"*" indica i campi obbligatori
Creare contenuto senza creare valore equivale a perdere tempo e denaro. E’ questa, forse, la lezione che più ho appreso nel corso della mia vita lavorativa.
Il processo di content audit consente di analizzare il rendimento dei tuoi contenuti e ti aiuta ad assumere decisioni importanti circa le azioni da intraprendere.
In questa guida ti mostrerò step by step il metodo che sono solito seguire al fine di valutare la qualità dei contenuti presenti all’interno di un sito web.
All’interno di questo articolo troverai il Template in Google Sheet che ti aiuterà a prendere decisioni importanti, avendo chiaro il percorso da seguire.
Content Audit: a cosa serve in ottica SEO
Uno degli errori che spesso si commette quando si inizia un progetto che abbia come obiettivo il posizionamento organico sui motori di ricerca è quello di pensare che la quantità abbia un impatto maggiore rispetto alla qualità.
Si finisce così a definire sommariamente gli obiettivi di business per passare alla parte operativa, spesso senza nemmeno una reale competenza nell’ambito dell’ottimizzazione dei motori di ricerca.
Pertanto puoi leggere questa guida partendo da 2 prospettive diverse:
- stai avviando un progetto in questo momento: in questo caso puoi cogliere gli spunti presenti in questa guida per comprendere quali siano gli elementi da tenere in considerazione quando si parla di qualità, evitando pertanto di commettere gli errori banali che spesso facciamo (si anche io spesso preso dall’euforia non valuto tutto);
- hai già un business online avviato: in questo caso questa guida ti aiuterà a comprendere cosa fare dei tuoi contenuti e ti fornirà degli spunti (spero validi) per migliorare il rendimento dei tuo sito web
Ma passiamo alla domanda più interessante:
Perché devo fare una content audit se ottengo già un discreto risultato su Google?
La risposta è semplice: potresti fare molto meglio. Per questo motivo voglio introdurti ad un concetto più avanzato della Content Audit ovverosia la Content Pruning.
Content Pruning: cosa si intende e come può aiutare il mio posizionamento organico
Il processo di Content Pruning è estremamente utile al fine di liberare parte delle “risorse” che il motore di ricerca destina alla scansione dei tuoi contenuti e, di conseguenza, favorire il ranking delle pagine strategiche del tuo sito web.
Queste risorse esprimono quelle che Google definisce Crawl Budget, ossia quanto tempo gli spider (i bot che scansionano la rete) devono dedicare all’analisi dei tuoi contenuti e comprendere se:
- sono state pubblicate nuove risorse
- hai effettuato aggiornamenti su risorse già pubblicate
- hai effettuate modifiche strutturali al sito (navigazione, layout etc)
Quanto Crawl Budget destinare ad un sito web dipende da numerosi fattori, tra cui per mia esperienza i più importanti sono:
- Anzianità: da quanto tempo il sito è in piedi, se il dominio appartiene sempre al medesimo proprietario o sono state fatti cambiamenti nel Whois. Puoi verificare se il tuo dominio è stato precedentemente registrato tramite questo tool. Inserisci il nome del tuo dominio e verifica se qualcuno lo aveva già utilizzato e come (è importante per comprendere l’opinione che il motore di ricerca si è fatto);
- Qualità dei contenuti: l’algoritmo di google basa sempre più la decisione di posizionare una risorsa piuttosto che un’altra basandosi sul principio EEAT (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità);
- Backlink: inutile negare che la fiducia di un motore di ricerca non sia determinata in quota parte anche dai segnali provenienti da link esterni;
Bene quanto al primo punto posso aiutarti ben poco, il terzo punto invece merita un contenuto a sé stante. Qui ci focalizziamo sul secondo punto.
Attraverso l’attività di Content Pruning andremo a tagliare tutti quei rami secchi costituiti dalle pagine/articoli che non si posizionano per i motivi più disparati che vale la pena analizzare contenuto per contenuto.
Per facilitare questo intervento ho pensato di farti un grande regalo, ovvero il template in google sheet che io stesso utilizzo al fine di valutare le azioni da intraprendere con i contenuti di un sito web.
Scarica subito il template per la Content Audit
Attraverso il template avrai una guida per prendere decisioni importanti circa i tuoi contenuti:
✅ Mantenere
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🔄 Reindirizzare o Aggiornare
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Passiamo alla parte operativa.
Come prendere le decisioni sui contenuti di un sito web
In questo schema spiego ad occhio qual’é il criterio da adottare in base allo stato che dinamicamente ti verrà mostrato una volta completati i passi che ti illustrerò.
Analizziamo i diversi step ma prima vediamo le configurazioni di base.
Dirigiti ora nel Template di Google Sheet nel foglio Inizia Qui ed inserisci nella cella C3 sotto “Dominio da analizzare” il tuo nome a dominio senza alcun prefisso. Ad esempio nel mio caso francescoragusa.com.
Nella cella D3 assicurati di inserire correttamente l’anno da analizzare. Nel mio caso sto analizzando tutti i contenuti pubblicati prima del 2022, incluso il 2022.
Puoi lasciare inalterate le altre metriche:
Numero minimo di Backlink: indica il numero minimo di link che il tuo sito riceve perché una risorsa non venga segnalata come da Eliminare.
Numero minimo “Tutte le sorgenti”: indica il numero minimo di visite ottenute nel lasso di tempo analizzato proveniente da tutte le sorgenti di traffico.
Numero minimo “sessioni organiche”: indica il numero minimo di visite ottenute nel lasso di tempo analizzato proveniente dalla sola sorgente di traffico organica (google).
Per semplicità ritengo che un articolo sia valido se ottiene almeno una visita al giorno ergo 365 visite l’anno. Puoi alzare o abbassare questo valore a piacimento, il risultato cambierà l’output da analizzare e le azioni da intraprendere.
Nel caso dei Backlink il ragionamento è semplice. Se la pagina ottiene anche un solo link in entrata (anche nel caso di un traffico organico o da tutte le sorgenti non sufficiente) vale la pena attenzionarla per prendere la decisione giusta (vedremo più avanti come comportarci).
La pagina analizzata ha più di 6 mesi?
Questa domanda è importante. Perché un contenuto possa ottenere discreti posizionamenti organici occorre del tempo.
Il tempo che occorre è determinato dai parametri che ti ho illustrato precedentemente più un altro centinaio di fattori di ranking che non stiamo qui ad analizzare.
Pertanto prendere una decisione su un contenuto relativamente giovane non avrebbe alcun senso. Lasciamo il tempo necessario affinché questa analisi possa essere riprese a tempo debito.
Personalmente svolgo questo lavoro 1/2 volte l’anno e prendo come riferimento solitamente i contenuti pubblicati l’anno precedente.
Quello di cui abbiamo bisogno sono le URL dei contenuti e la relativa data di pubblicazione, al fine di valutare cosa escludere dalla nostra analisi.
Quindi, come facciamo a recuperare i dati dei contenuti pubblicati un anno fa?
Ti do 2 opzioni:
- Se usi WordPress ho automatizzato completamente questa procedura (te lo mostro a breve)
- Se usi un’altra piattaforma puoi usare l’approccio della formula =IMPORTXML di Google Sheet che, dato un URL ti permette di importare dati da una pagina web utilizzando XPath. Ad esempio se questa informazione è contenuta in uno script JSON (come accade con Shopify) puoi utilizzare questa formula: =REGEXEXTRACT(IMPORTXML(“https://miaurl.com”; “string(//script[@type=’application/ld+json’]/text())”); “””datePublished””:\s*””([^””]+)”””).Un altro approccio che puoi provare è utilizzare il tool a pagamento Screaming Frog che tramite opportune configurazioni della funzione Estrazione Personalizzata può fare questo lavoro per te in un click
Una volta ottenuti i dati di tutti i tuoi articoli, pagine, categorie, tag etc. potrai filtrarle affinché vengano o meno incluse nel nostro processo di analisi.
Vediamo in dettaglio come fare se usi WordPress.
Procedura automatica per estrazione URL con WordPress
Per effettuare automaticamente lo scraping delle URL dal tuo sito WordPress sarà sufficeinte utilizzare le REST API.
Per farlo assicurati che il tuo sito non stia bloccando in alcun modo la lettura del contenuto. Puoi verificarlo digitando le seguenti URLs:
- miodominio.it/wp-json/wp/v2/pages
- miodominio.it/wp-json/wp/v2/posts
- miodominio.it/wp-json/wp/v2/categories
- miodominio.it/wp-json/wp/v2/tags
Dovresti poter visualizzare una pagina simile a questa
Se invece l’output è simile a questo
è molto probabile che, per ragioni di sicurezza, le tue API non siano interrogabili. Assicurati di disattivare temporaneamente i Plugins di sicurezza come iThemes Security o Wordfence.
Dirigiti adesso nel Tab Sitemap. A questo punto in alto, come ultima voce di menu dovresti vedere la voce “WordPress” e clicca su “Inizia“.
Lo script adesso analizzerà le URLs inerenti a post e pagine del tuo sito web e riporterà i soli link con data di pubblicazione (attenzione parlo di pubblicazione non di aggiornamento) che rispecchiano il criterio inserito nel Tab “Inizia Qui” sotto la voce “Anno da analizzare“.
La durata di questa operazione varia a seconda del numero di URL presenti sul tuo sito web.
Se per qualche motivo lo script si dovesse interrompere puoi fare clic sul tasto “continua” presente sotto la voce di menu “WordPress“.
L’operazione riprenderà da dove ha interrotto. Assicurati di premere “continua” fino a quando l’esecuzione dello script ti dirà praticamente subito “Script Terminato“.
Perfetto abbiamo adesso tutte le URLs di pagine e posts, ci serve adesso ottenere anche le URLs di Categorie ed eventuali Tags.
Per farlo fai clic su “get categories” sotto la voce di menu “WordPress” ed attendi il completamento dello script. A script ultimato ripeti l’operazione con “get tags“.
Abbiamo adesso tutte le URLs da analizzare.
Ti lascio un breve riepilogo video
La pagina ottiene un traffico complessivo significativo?
Sappiamo bene che la SEO non è l’unico canale di acquisizione, pertanto dobbiamo valutare il traffico generale di una pagina.
Non è detto, infatti, che se una pagina non riceva sufficiente traffico organico sia necessariamente da eliminare e/o da modificare.
La pagina potrebbe avere un altro scopo di business, come il caso delle landing page o degli advertorial utilizzati per veicolare il traffico da altre sorgenti come i Social.
Per ottenere il Traffico da tutte le fonti abbiamo bisogno di scaricare l’estensione per Google Sheet GA4 Magic Report.
Installata l’estensione dirigiamoci all’interno del nostro Sheet alla voce di menu “Estensioni” e clicchiamo su GA4 Magic Report > Open Sidebar.
Compiliamo i campi affinché possiamo connettere la nostra proprietà GA4 a Google Sheet:
- Report Name: Assicuriamoci di denominare il nostro report GA. Se chiamerai il report in qualunque altro modo la procedura non andrà a buon fine;
- Google Analytics 4 Property: Selezioniamo il nome della proprietà connessa al nostro dominio;
- Date Range: Selezioniamo il range di date da analizzare (ad esempio dal 1 Gennaio 2022 al 31 Dicembre 2022). Attenzione: se non avevi configurato lo stream dei dati l’anno scorso questa procedura è del tutto inutile in quanto riporterà traffico 0 per tutte le tue URLs. E’ opportuno in questo caso utilizzare i dati provenienti dalla Universal Analytics. In questa guida useremo GA4 ma se hai bisogno di una mano con UA scrivi pure nei commenti;
- Metrics: Selezioniamo Views come Metrica;
- Dimensions: Selezioniamo Audience Name e Page Path come Dimensioni;
- Clicca su Create& Run.
Eccoti uno screen di riepilogo
La pagina ha come obiettivo primario il posizionamento organico?
Come precedentemente accennato, non tutte le pagine presenti nel tuo sito web devono posizionarsi per una specifica keyword, alcune di esse hanno ragioni di esistere diverse ad esempio:
- Privacy Policy
- Termini e condizioni
- Contatti
- Chi Siamo
- Landing Page
- Sales Page
- Squeeze Page
Quindi se la risposta alla domanda è NO, puoi tranquillamente ignorare i risultati dell’analisi.
La pagina ottiene traffico organico significativo?
Per verificare se la pagina ottiene traffico organico adeguato (il cui livello di significatività è espresso dal valore inserito all’interno del foglio “Inizia Qui” sotto la voce “Numero minimo “sessioni organiche“) abbiamo bisogno di connettere il nostro file a Google Search Console.
Per farlo sarà sufficiente scaricare l’estensione di Google Sheet Search analytics for Sheets.
Una volta installata l’estensione possiamo fare clic sulla voce di menu “Estensioni” e cliccare su Search Anallytics for Sheet > Open Sidebar.
Come visto in precedenza per GA4 sarà sufficiente connettere la proprietà che vogliamo verificare e configurare come segue:
- Verified site: cerchiamo tra le proprietà il dominio che dobbiamo analizzare;
- Date Range: Selezioniamo il range di date da analizzare (vedi sopra);
- Search type: Default (Web)
- Group By: Page
- Filter By: lascia invariato
- Aggregation Type: By Page
- Row returned: 25.000
- Results Sheet: Active Sheet
- Mode: Replace
Eccoti uno screen di riepilogo
La pagina è indicizzabile dai motori di ricerca?
Avrai notato che è presente un’ulteriore colonna denominata “Meta Robots” nel tab “Sitemap”. Questa colonna è utile per segnalarci se la risorsa è in index o noindex.
Nel primo caso sarà utile prenderla in considerazione nella nostra analisi, nel secondo caso no in quanto è inibita l’indicizzazione dei motori di ricerca. Non preoccuparti non dovrai fare nulla, penserà a tutto il file.
La pagina ottiene backlinks?
In questo caso quello che dobbiamo analizzare è se esistono pagine del tuo sito web che ottengono link da siti esterni.
Per effettuare questa verifica possiamo seguire 3 approcci:
- Utilizzare Ahrefs: lo strumento principe secondo me per questo genere di analisi, è in grado di estrapolare quasi tutti i backlinks di un sito web e ti facilita con il processo di download e filtraggio dei risultati. Il contro? Costa parecchio, in alternativa puoi utilizzare la versione free ma non è completa come la premium e non ti consenta di scaricare il report;
- Utilizzare Google Search Console, dalle sezione Link > Esporta Link Esterni in alto a destra. Anche qui abbiamo un contro. Search Console non è molto affidabile in termini di analisi dei backlinks e soprattutto non è frequentemente aggiornato, potresti pertanto non vedere realmente le pagine linkate;
- Il compromesso freemium, che rappresenta la soluzione migliore ad oggi, è usare la prova gratuita di 7 giorni offerta da Semrush per ottenere un report abbastanza completo e scaricabile sul vostro computer in formato excel o csv
Qualunque sia l’opzione desiderata alla fine avrete un file excel, copiate ed incollate il contenuto della sola colonna contenente i link delle vostre pagine nello Sheet chiamato “Links”.
Le azioni da intraprendere dopo l’analisi
Se avete seguito alla lettera le indicazioni date il vostro foglio “Master” mostrerà adesso una serie di interventi da valutare al fine di migliorare la qualità dei contenuti presenti nel vostro sito internet.
Vediamo adesso cosa significano le azioni segnalate dal foglio “Master”.
Leave as is (200)
In questo caso la risorsa esaminata soddisfa i criteri che abbiamo stabilito all’interno del tab “Inizia Qui” e per il momento non sarà necessario intervenire.
Delete (404)
Si ravvisa quando:
- la pagina non ottiene traffico significativo da nessuna sorgente;
- la pagina non riceve alcun backlink.
In tal caso l’azione da intraprendere è quella di cancellare il contenuto e liberare Crawl Budget (lo so che molti fuori sono convinti che parlare di Crawl Budget per siti di piccole dimensioni non ha senso, io non sono dello stesso parere, ottimizzare è sempre meglio).
Il consiglio che ti do è quello di, una volta accertati che la pagina possa realmente essere cancellata e che non ha alcun motivo di esistere, è di impostare lo status code su 410 piuttosto che 404.
Il codice 410 indica al motore di ricerca che la risorsa è stata cancellata definitivamente e che non occorre che ritorni a scansionarla in quanto continuerà a ricevere il medesimo status code.
Se come me utilizzi Rank Math come plugin SEO, puoi gestire gli status code degli URLs attraverso lo strumento “Reindirizzamenti”, inserire l’URL di interesse e cambiare lo status code in 410.
Il gioco è fatto.
Redirect (301) or Update
Si ravvisa quando:
- la pagina non ottiene traffico sufficiente da nessuna sorgente;
- la pagina ha almeno un backlink.
Quindi in questo caso qual’é l’azione che dovresti prendere?
Bene se riesci a fare del tuo meglio per migliorare i contenuti della risorsa in questione, ottimizzare quanto più possibile la SEO On Page, puoi optare per l’aggiornamento della pagina e ridarti un tempo massimo entro cui controllare le eventuali migliorie di ranking.
Se invece ritieni che sia tempo sprecato perché la pagina in questione non riuscirà mai a raggiungere le TOP 3 posizioni, allora elimina ed effettua un Redirect 301 aiutandoti con il plugin Rank Math nella sezioni reindirizzamenti o se non usi WordPress puoi optare per un redirect via .htaccess.
Dove reindirizzare questa risorsa?
Dovresti puntare all’articolo o pagina quanto più assimilabile al contenuto presente nella risorsa reindirizzata. Puoi anche decidere di consolidare i 2 contenuti, migliorando ulteriormente il risultato nel passaggio di Page Rank tra una risorsa e l’altra.
Manually Review
Si ravvisa quando:
- la pagina ottiene traffico sufficiente da tutte le sorgenti;
- la pagina ottiene poco traffico dalla sorgente organica.
In questo caso assumere una decisione è più complesso:
- Leave as is: la pagina è rilevante per il tuo business? Svolge un ruolo strategico nell’ambito del funzionamento complessivo? In questo caso lascia pure il mondo come sta;
- Noindex: in alcuni casi la pagina in questione ha un senso di esistere perchè potrebbe ottenere traffico dalle altre sorgenti ma non ha alcun obiettivo di posizionamento organico. In tal caso è meglio optare per il noindex della pagina (puoi farlo sempre tramite Rank Math);
- Update: la pagina ha chiaramente un certo valore, altrimenti non riceverebbe traffico da altre sorgenti. Il problema potrebbe essere semplicemente che non è ottimizzata per una parola chiave rilevante con un volume di ricerca decente. Verifica se esiste una parola chiave migliore per la quale ottimizzare la pagina. In tal caso, c’è la possibilità di ottenere più traffico dalla ricerca organica aggiornando il contenuto;
- Redirect (301) e/o consolidamento: avete già una pagina simile sul vostro sito che riceve traffico organico? Potrebbe essere opportuno reindirizzare questa pagina a quest’ultima. Se la vostra pagina ha dei backlink, questo processo consoliderà anche tutta la “link equity” in un unico posto e aiuterà a far salire l’altra pagina nelle SERP.
Un piccolo suggerimento da tenere a mente:
Non dovresti mai cancellare o reindirizzare una pagina senza prima analizzarla manualmente a prescindere da ciò che è indicato nel diagramma di flusso.
Questo file non è uno strumento di precisione matematica e alle volte potresti sbagliare nell’importare i dati perché hai preso in considerazione contenuti troppo giovani o in un range di tempo non adeguato.
Conclusioni
In questa guida spero di averti passato le nozioni basilari per svolgere una content audit oculata e di averti fornito lo strumento giusto a supporto delle tue decisioni.
Ricorda nella SEO nulla è automatizzabile al 100% e l’occhio umano, unitamente all’esperienza possono davvero fare la differenza.
Pertanto armati di buona volontà, compila il Template ed esamina attentamente tutte le opzioni disponibili per ciascuna delle URLs presenti nel tuo sito web.
Sono sicuro che avrai tanto lavoro da svolgere e che il sudore sarà ripagato con una crescita non indifferente 😉
Buona SEO da Fra.