SEO per ecommerce: tutto quello che devi sapere per migliorare il posizionamento del tuo store online

In questo Articolo

Cosa Imparerai?

Bisogna essere onesti:

Senza un flusso consistente di visite organiche il tuo e-commerce potrebbe cessare l’attività nel giro di un anno o poco più, a meno che tu non disponga di ingenti capitali da investire in Ads.

Il motivo non è da ricercare nella qualità del tuo prodotto, nella forza del tuo brand o nei servizi correlati che offri.

Il tuo store crescerà e sopravviverà solo ed unicamente per un fattore:

La tua capacità di attirare potenziali clienti in target sul tuo sito web.

Se non riuscirai in questa sfida quello che ti rimarrà saranno gli scarti dei tuoi concorrenti e dovrai lottare con una marginalità a dir poco insostenibile.

Ci sono diversi aspetti che possono influenzare le vendite online, ma imparare la SEO per e-commerce è il modo più efficace (e spesso quello più sottovalutato) per aumentare il traffico e i ricavi del tuo sito web.

Non voglio illuderti:

L’ottimizzazione per i motori di di ricerca non è semplice e questo non è certo il percorso con minori barriere all’entrata.

Ci vuole molto lavoro per risalire la china dei risultati di ricerca e ancora di più per raggiungere le prime pagine.

Ma se utilizzerai i suggerimenti che condividerò con te in questa guida gratuita, potrai star certo di avere i giusti pilastri per iniziare a portare profitto al tu e-commerce.

Nota bene

Ho letto tante guide sulla seo per e-commerce prima di decidere di pubblicare la mia personale esperienza. Nella maggior parte dei casi si tratta di articoli teorici con l’unico scopo di rankare per la parola chiave. Per chi mi conosce sa benissimo che il mio approccio è quanto più pragmatico possibile.

In questa guida non condividerò cose scontate  o che non siano strettamente correlate alle SEO per e-commerce, troverai piuttosto strategie immediatamente applicabili, testate e 100% funzionanti.

Le stesse tecniche sono applicate da me personalmente per il miglioramento della visibilità organica dei miei siti e dei miei clienti.

Perché la SEO è fondamentale per il successo dell’e-commerce

Quante volte hai sentito dire che la SEO non è importante per le attività di e-commerce perché gli store online vengono automaticamente indicizzati e Google porterà automaticamente traffico in target? Quante volte hai sentito dire che piattaforme CMS come Shopify, Woocommerce, Magento o Prestashop sono nativamente pensate per attrarre traffico organico e non ti occorre nulla se non ottimizzare Title e Meta Description?

Lascia che ti sveli una cosa, non è assolutamente vero.

Se la tua concorrenza sta lavorando nell’ottimizzazione del proprio e-commerce e tu no sai quale sarà il risultato?

La maggior parte del traffico (se non la totalità) verrà sfruttato dai tuoi competitor e a te non resteranno che le briciole raccolte grazie a campagne più o meno fruttuose sulle principali piattaforme di advertising.

Nonostante tutto ciò sia vero un aspetto molto importante da prendere in considerazione non è il mero traffico generato dal tuo sito web. Il traffico di per sé non si traduce necessariamente in vendite e sono certo che molti di voi sono stati bravi nel corso degli anni ad attrarre traffico per keywords che poi non portano nulla in termini di risultati aziendali ovvero la produzione di profitto.

Sono i soldi che le persone decidono di spendere nel tuo store che rende così importante il posizionamento organico.

Pensaci per un attimo.

Supponiamo che voglia posizionarti per la parola chiave “bracciale donna”. Utilizzando Ahrefs la parola chiave in questione cuba circa 5.300 ricerche al mese in Italia.

ricerche mensili e clic organici

Essere posizionati al primo posto ci porterebbe ad avere circa 3.500 visite mensili (devi sapere che non tutti i clic da ricerca organica vanno a coloro i quali sono posizionati in prima posizione, devi considerare i clic sulle Google ADS, i clic sui tab di ricerca verticale o addirittura i risultati senza clic).

Se supponessimo di avere un tasso di conversione pari al 5% del traffico generato potremmo realizzare 175 vendite al mese. Poniamo caso che il prezzo di vendita medio di un bracciale si aggiri intorno ai 50€, potresti generare circa 8750€ al mese, non male vero?.

Se estendi il calcolo su base annuale allora i numeri diventano sorprendentemente più allettanti, circa 105.000€ di vendite per una sola parola chiave.

La parola chiave “bracciale donna” è tuttavia una parola chiave a coda corta. Il che significa che generalmente si tratta di parole chiave più complesse da far rankare. Se il nostro sito vende tipologie specifiche di bracciali per donna come:

  • bracciale donna per laurea
  • bracciale donna magnetico
  • bracciale donna per amicizia

Il gioco potrebbe farsi ancora più interessante e ci porterebbe verosimilmente a raddoppiare se non triplicare il traffico di ricerca e conseguentemente le nostre entrate.

Questo in poche parole è il potere della SEO per un e-commerce.

La SEO è una fonte che spinge traffico qualificato per il tuo negozio, traffico che converte e che ti assicura soldi in tasca.

Il tuo obiettivo primario dovrebbe essere quello di aumentare l’autorità del tuo store, affinchè le pagine interne possano beneficiarne in termini di ranking.

Sapere da dove iniziare può fare la differenza. Ed ecco a te il primo tips.

Concentrati innanzitutto sulle pagine di categoria.

Come negli store fisici, i clienti amano esplorare in libertà il catalogo prodotti messo a disposizione dal commerciante.
Desiderano vedere ciò che hai a disposizione, i prezzi e perchè no le offerte disponibili.

Il comportamento di utente online non differisce di molto rispetto ad un utente offline.
Immagina di voler comprare un paio di jeans, non sarai certo come me che entri, ne provi uno, acquisti e vai? 🙂
Sicuramente vorrai dare un’occhiata a ciò che il negozio offre, magari qualcosa in saldo, magari ti sarai fatto prendere la mano ed insieme ai jeans acquisterai un nuovo paio di sneakers e una felpa.

Ecco questo comportamento è ciò che dobbiamo aiutare a far tenere al nostro utente all’interno del nostro store online.

In quest’ottica avere parole chiave ad alto volume di ricerca come categorie di primo livello è sicuramente la strategia vincente per avere un architettura ottimizzata e accrescere l’autorevolezza del tuo negozio.

3 Casi studio di ottimizzazione SEO per e-commerce

Ammettilo per comprendere se effettivamente sono competente o se parlo per sentito dire hai bisogno anche tu, come me, di tangibilità.

Ecco perché ho voluto inserirti una breve panoramica di 3 casi studio da me gestiti in ambito di ottimizzazione SEO.

Caso studio 1: e-commerce di gioielli

Una delle principali sfide affrontate nel 2023 è stata quella che mi si è prospettata a Gennaio dell’anno scorso. Effettuare un restyling completo del sito di un’importante gruppo di gioielleria artigianale italiana, ottimizzare l’architettura interna per migliorare i flussi di navigazione e ri-categorizzare tutto il catalogo affinchè fosse correttamente allocato nelle pagine di categoria corretta.

Il primo step è stato quello di condurre un Audit SEO completa al fine di constatare i principali punti di intervento:

  1. ho migliorato l’architettura promuovendo una nuova tipologia di navigazione di primo livello, più semplice e funzionale agli obiettivi di vendita e di posizionamento delle pagine categoria;
  2. ho ottimizzato le pagine di categoria creando contenuto SEO Oriented al fine di migliorare il posizionamento organico delle pagine di principale interesse;
  3. ho ottimizzato i tempi di risposta del server e le performance di pagine effettuando un completo spostamento sui server più performanti di Cloudways e applicando politiche di cache adeguate;

Tutto ciò ha dato il via ai primi segnali di esplosione organica che hanno portato il sito ad una fatturazione annua superiore al milione di euro, di cui circa il 60% proveniente da fonte organica e diretta.

Caso studio 2: e-commerce di pet’s food

Questo caso studio fa riferimento ad un sito totalmente costruito da 0 in un settore altamente competitivo come quello del Pet’s Food.

Dominato dai grandi colossi con budget decisamente più alti del cliente in questione, le SERP erano presidiate da player come Purina, Monge, Zooplus e Arcaplanet.

La sfida era entusiasmante anche se i presupposti non remavano dalla mia parte.

Gli step eseguiti sono stati i seguenti:

  1. creazione di un sito web che avesse uno stile unico e riconoscibile;
  2. creazione di un’architettura volta a raccogliere i principali flussi di utenza in target;
  3. realizzazione di un piano editoriale per la creazione di blog post posizionabili con angle diverso rispetto alla concorrenza;

Il risultato è balzato agli occhi del cliente sin dal 3 mese di vita del sito web.
Grazie ad una buona keyword research iniziale, sono riuscito ad intercettare una nicchia di proprietari di animali/allevatori interessati prima di tutto alla qualità del prodotto.

La logica è stata quella di partire dal problema da risolvere per scrivere contenuti altamente convincenti sulla dieta del proprio animale.

Oggi l’e-commerce acquisisce il su traffico per oltre il 90% dalla sorgente di traffico organica, non male vero?

acquisizione traffico organico

Inutile sottolineare che tutto ciò ha portato ad un incremento esponenziale delle vendite specialmente quelle provenienti da organico.

vendite organiche

Caso studio 3: e-commerce corsi di danza

Questo è un caso studio partito da un’iniziale migrazione SEO gestita malamente dalla precedente agenzia SEO.

La società aveva bisogno di rilanciare graficamente il proprio Festival che ogni anno attira utenti da tutto il mondo.

Oltre al restyling grafico era richiesta l’implementazione di un’area riservata ai corsisti che volevano approcciarsi al particolare tipo di danza promosso dal cliente.

In questo caso gli step eseguito hanno riguardato:

  1. audit tecnico per identificare i problemi causati dalla precedente migrazione e relativo fixing;
  2. totale restyling grafico ed ottimizzazione dell’architettura di navigazione;
  3. implementazione dell’area corsi con pertinente categorizzazione dei corsi

Il risultato? Il cliente opera tanto in Italia quanto all’estero. Abbiamo iniziato a spingere questo progetto dal punto di vista organico a partire da novembre 2023 ed i risultati in termini di visite sono stati pressoché immediati. Attendiamo qualche mese per condividere i risultati in termini di vendite organiche 😉

incremento traffico organico da novembre

Come lavorare all’ottimizzazione SEO per e-commerce senza commettere errori

L’ottimizzazione SEO per e-commerce di fatto non differisce di molto rispetto all’ottimizzazione per siti web.

Occorre pertanto padroneggiare gli aspetti basilari della SEO affinché possa assicurati la resa massima dall’esecuzione degli step che ti illustrerò.

Nello specifico la strategia di posizionamento per un’e-commerce riguarda:

  • Ricerca di parole chiave: indispensabile per comprendere come i tuoi utenti target cercano e vogliono trovarti nei risultati di ricerca;
  • Architettura: essenziale per migliorare i flussi di navigazione nel tuo sito web e da strutturare solo dopo un’attenta analisi delle parole chiave individuate nello step precedente;
  • SEO On Page: importante per far comprendere tanto ai motori di ricerca quanto agli utenti per cosa vogliamo posizionarci, pertanto l’ottimizzazione di Title, Meta Tag e contenuti;
  • SEO On Site: per assicurarci che Googlebot riesca a scansionare ed indicizzare tutte le risorse utili per migliorare il posizionamento organico;
  • SEO Local: per rafforzare i segnali provenienti dal web e creare fiducia agli occhi degli utenti;
  • Content Marketing: attraverso la strutturazione di blog post utili per far convergere maggior traffico in target al tuo negozio;
  • Link Building: per migliorare l’autorità del dominio e del tuo store online;
  • Misurazione delle KPI: attraverso l’utilizzo di strumenti di Analytics come GA4 per avere sempre a disposizione dati tangibili sull’andamento delle campagne;

Audit SEO per e-commerce, guida passo passo

Chiunque si approcci alla link building commette lo stesso errore.

Vogliono tutti partire con l’acquisizione di backlinks senza prima occuparsi dell’ottimizzazione base del sito.

Lascia che ti dica una cosa, questo è l’approccio più fallimentare che possa avere.

Sarebbe come costruire una casa senza prima averla progettata.

Riuscirai? Probabilmente starà in piedi per qualche giorno, mese se non addirittura anno, ma prima o poi tutti i nodi verranno al pettine. Prima di avviare una campagna di link building devi assicurarti che non esistano problemi gravi che possano impattare sull’indicizzazione dei tuoi contenuti.

I principali problemi che attanagliano i siti web sono:

  • Google ha difficoltà ad eseguire la scansione dei contenuti;
  • Pochi se non addirittura nessun contenuto di valore (per non parlare dei contenuti duplicati);
  • Altri problemi tecnici relativi all’architettura del sito ,alla cannibalizzazione delle URLs o alla relativa canonicizzazione;

Se vuoi essere certo che il tuo sito non abbia qualche problema importante che possa compromettere la visibilità sui motori di ricerca ti suggerisco di dotarti di uno degli strumenti di controllo più potenti nel panorama SEO: Screaming Frog.

Esistono web tools come Ahrefs, Semrush o Sistrix che possono fare al caso tuo per avere una rapida panoramica dello stato di salute del sito.

Audit SEO con Screaming Frog

Per procedere con il tool in questione vai al sito di Screaming Frog ed effettua il download del software SEO Spider. Puoi utilizzare questo strumento per emulare il comportamento di un qualunque crawler come Googlebot.

Nella sua versione gratuita lo strumento ti consente la scansione di non oltre 500 URLs. Se il tuo sito ha più delle pagine indicate dovrai acquistare una licenza al prezzo di €239 annuali.

Per iniziare ad analizzare un sito web è sufficiente aprire l’applicazione e dirigersi nella barra di ricerca in alto, inserire l’URL da analizzare e premere il tasto “Inizia”.
Supponiamo che il tuo cliente sia FShirt.

screaming frog

In questa fase non ti elencherò tutti gli step necessari per effettuare una SEO Audit completa ma mi limiterò a spiegarti come identificare i problemi principali di cui soffrono i grandi store online.

Contenuto Duplicato

Per identificare i contenuti duplicati presenti sul tuo sito, prima di lanciare la scansione dovrai dirigerti all’interno della voce di menu denominata “Configurazione > Contenuto > Duplicati”

Si aprirà una schermata come quella che vedi di seguito.
Imposta la soglia di similarità (utile per comprendere i contenuti quasi duplicati) al 60% come vedi in figura.

configurazione contenuti duplicati

Fatto ciò lancia la scansione premendo il tasto Inizia nella barra di ricerca in alto dopo aver inserito il dominio del sito da analizzare.

Attendi il termine della scansione e dirigiti sul Tab Contenuto, poi clicca su Analisi di scansione > Inizia.

analisi contenuti duplicati

Come risultato il tab si popolerà con i contenuti Duplicati Esatti e Quasi Duplicati.
Per filtrare ti sarà sufficiente andare sul filtro in alto a destra e controllare quali dei tuoi contenuti sono afflitti da questo grave problema.

filtro contenuti duplicati

In alcuni casi la duplicazione può essere determinata dalla mancata assegnazione dei tag canonical sulle query string (ovverosia i parametri che vengono inserite nelle URL quando ad esempio si utilizzano i filtri attributo di prodotto come il colore o la taglia, sono molto simili a questo esempio “/?colore=black“).

In altri casi è dovuto sicuramente dalla pigrizia di chi compila le schede prodotto che, per velocizzare il tempo di caricamento, copia il contenuto da un prodotto ad un altro.

Tag Canonical mancanti

In un e-commerce è molto probabile che una pagina abbia più di un URL che la linki.
Il problema è spesso causato dai filtri delle navigazioni a faccette. Proprio come discutevamo nell’esempio di sopra.

Per scoprire se una pagina ha o meno assegnato il tag canonical puoi utilizzare il Tab URL.
Da qui dirigerti alla colonna “Elemento di link canonical 1”

identificazione canonical vuoti

Come puoi ben vedere esistono molti canonical mancanti (righe vuote), il che aumenta la possibilità che esistano contenuti duplicati nel sito causati da una non corretta canonicizzazione delle URL.

Tag Title mancanti o duplicati

I tag Title sono senz’ombra di dubbio l’elemento più importante del tuo sito web.
devi assicurarti che i tuoi titoli siano presenti e soprattutto che siano unici.

Per trovare problemi relativi ai title puoi dirigerti nel tab Titoli di Pagina e selezionare l’opzione Mancante dal filtro in alto a destra.
Ripeti questa operazione selezionando Duplicato dal filtro.

filtro tag title duplicati e mancanti

Ricordati che Google al momento consente la visualizzazione in SERP di solo 60 caratteri.
Vale la pena investire del tempo affinchè il title di pagina non venga troncato nelle sue parti più importanti.
Inoltre ricorda che questo è il posto migliore per inserire la tua keyword.

Se ad esempio la scheda di prodotto in questione riguarda la racchetta da padel, il tuo titolo potrebbe essere:

“Racchetta da Padel | FiShirt”

Ciò aiuta i motori di ricerca e gli utenti a comprendere il contenuto della pagina.

Molto spesso mi è capitato di vedere termini poco pertinenti rispetto all’intento di ricerca dello specifico prodotto. In questo modo nessun utente cliccherà mai sul risultato di ricerca (ammesso e non concesso che si posizioni).

Tag Meta Description mancanti o duplicati

Anche se le meta description non impattano direttamente sul ranking delle pagine web, possono essere molto utili per per incrementare la percentuale di clic sui risultati in SERP.

Per trovare le meta description mancanti e duplicate dovrai seguire questi semplici step.
Dirigiti al Tab Meta description e ancora una volta esegui un check sui tag Mancanti e Duplicati.

meta description mancanti e duplicate

Aggiungi sempre meta description pertinenti alle che pagie che hanno description mancanti, creane di uniche per quelle che risultano duplicate.

Le attuali indicazioni di Google vogliono che la descrizione non superi i 155 caratteri. Presta attenzione a questo aspetto altrimenti ti ritroverai con descrizione tronche.

Alt text immagini mancanti

Analogamente verifichiamo la presenza del testo alternativo nelle immagini. Il testo alternativo è molto per aumentare l’accessibilità del contenuto.
Google non legge il contenuto di una semplice immagine. Per semplificare la comprensione dell’entità immagine il tag alt è lo strumento utilizzato dal motore di ricerca.

Per trovare immagini che contengono immagini senza alt text è sufficiente dirigersi nel Tab Immagini e filtrare per Testo alt mancante.

alt text mancante nelle immagini

L’accortezza qui è quella di avere a mente che non devi usare la tecnica di inserire sempre la medesima descrizione nell’immagine (possibilmente con la keywords che vuoi posizionare).

Gli alt text devono descrivere il contenuto dell’immagine e orientare il motore di ricerca ad una migliore comprensione del contesto in cui sono inserite.

Inserisci una sola immagine con alt text corrispondente alla focus keyword.
Personalmente ti suggerisco di utilizzare l’immagine in evidenza in quanto spesso richiamata anche nei listing interni di categoria/tag.

Pagine 404

Identificare le pagine 404 è semplice con Screaming Frog.
Dirigiti nel Tab Codici di risposta e filtra per Errore client (4xx).

identificare errori 404

A questo punto il consiglio ciò che potresti fare sono 3 cose:

  1. Usare un redirect 301 per reindirizzare ad una pagina pertinente;
  2. Comprendere perchè la pagina vada in 404 e ripristinarla nuovamente;
  3. Modificare lo status code da 404 a 410, affinché il crawler di google non perda tempo nuovamente a scansionare la risorsa;

Se vuoi essere più sicuro su quale azione intraprendere sui tuoi contenuti ho creato una guida molto completa relativa alla content audit e come decidere quale azione intraprendere su ciascuna delle pagine contenute sul tuo sito.

Ultimo step è eliminare tutti i link interni che puntano a queste pagine. Per identificare i link interni è sufficiente selezionare la pagina con codice risposta 404 e prendere visione del Tab Link in entrata subito sotto.

identificare link interni rotti

Non ti resta che analizzare pagina per pagina ed eliminare i link rotti interni se dovessi optare per l’opzione 3.

Molti gestori di e-commerce, una volta uscito fuori catalogo un prodotto, tendono ad eliminarlo dal backend.
La conseguenza è proprio un errore 404. La pagina prodotto indicizzata potrebbe essere potenzialmente posizionata, se l’utente atterra su una pagina con risposta 404 credi che farai una buona impressione?

Pagine in noindex

Per trovare le pagine non indicizzabili sarà sufficiente dirigersi nella parte destra dell’applicazione all’interno della sezione Direttive e selezionare Noindex.

direttive noindex

Otterremo l’elenco delle URL a cui è stato applicato un tag noindex. Ti suggerisco di verificare se questo tag è stato applicato correttamente o se per errore è stato apposto a pagine che in realtà dovevano essere indicizzabili.

Puoi verificare le pagine non indicizzate a causa del tag noindex anche attraverso l’utilizzo della search console.
Dalla sezione Indicizzazione > Pagine > Esclusa in base al tag “noindex”.

verifica pagine in noindex in search console

 

Redirect 301/302

Se decidi di eliminare un prodotto dal tuo catalogo il codice di risposta che otterrai è un 404.
Se invece sei stato più accorto hai optato per un redirect verso la relativa categoria o un prodotto similare.

Esistono due tipologie di reindirizzamento:

  • Redirect 301: noti anche come reindirizzamenti permanenti;
  • Redirect 302: noti anche come reindirizzamenti temporanei.

In linea generale opta sempre per i redirct 301 (in quanto sono quelli che accademicamente passano l’intero Page Rank da una pagina all’altra).
In realta come affermato da Gary Illyes (webmaster trends analyst di Google) su X non esiste più alcuna differenza tra 301 e 302. Entrambi passano ugualmente il Page Rank senza alcuna diluizione di valore:

Nonostante questa affermazione personalmente, come best practice opto sempre per i 301 se posso scegliere :).

Per trovare le pagine con codice di risposta 301 o 302 vai al tab Codice di risposta e seleziona la voce Reindirizzamento (3xx)

identificare i redirect

Come per le pagine 404, ti suggerisco di esplorare il tab in basso Link in entrata per verificare le pagine che linkano il contenuto con codice di risposta 3xx.
Successivamente procedi manualmente alla modifica del link affinchè punti verso una nuova pagina pertinente.

Questo ti aiuterà a risparmiare crawl budget e lasciare che googlebot si concentri sulla scansione delle pagine con status code 200.

Migliora le performance dei sito web

Un’ulteriore aspetto da valutare prima di avviare una campagna SEO è relativo al tempo di caricamento del tuo sito web.

E’ capitato a tutti di accedere ad un sito e-commerce che impiegava troppo tempo a caricarsi.
Il risultato? Abbandoniamo il sito.

In poche parole se il tuo sito carica lentamente:

  • aumenterà la frequenza di rimbalzo;
  • i clienti non effettueranno l’acquisto;
  • non otterrai recensioni positive;

Inoltre ti ricordo che la velocità di caricamento è un fattore di ranking ufficiale.

Personalmente sono riuscito ad incrementare gli introiti degli e-commerce migliorandone la velocità di caricamento.

Per verificare la velocità di caricamento del tuo e-commerce personalmente utilizzo due strumenti.

WebPageTest

webpagetest

 

Uno dei miei strumenti preferiti per effettuare i test di velocità di caricamento dei siti web è webpagetest.org.

I risultati dei test variano a seconda della geolocalizzazione che vuoi testare. Pertanto supponendo che il tuo store venda per in Italia dovrai dirigerti all’interno della sezione  “Advanced Configuration” e selezionare “Milan”.

webpagetest da italia

Per testare il performance rating del tuo sito web è sufficiente inserire l’URL nell’apposito spazio di ricerca e cliccare su Start Test.

Il tool effettuerà dei test multipli provando a caricare il sito 3 volte consecutive.  Questo aspetto è molto importante e non è integrato in tutti i tool di test per la velocità. Grazie alle molteplici prove puoi verificare se il problema del caricamento è dovuto a momentanei disservizi lato server o se i tuoi asset di pagina influenzano negativamente le performance.

Il risultato sarà un report sulle Metriche di Performance mediane

media tempo di caricamento

Facendo clic su “Plot Full Reports” e selezionando Web Vitals potrai avere un quadro completo degli elementi che impattano negativamente sulle performance di pagina.

web vitals

Selezionando Details e dirigendosi nella sezione “Request Details” potrai ordinare gli asset di pagina per priorità di intervento e comprendere quale risorsa impatta maggiormente sui tempi complessivi di caricamento.

dettaglio download asset

Lighthouse di Google Chrome

E’ lo strumento per eccellenza per diagnosticare on the field (ovvero nella versione live del tuo sito web) i problemi relative alle performance.
Per usare il tool basta premere F12 sulla pagina da analizzare e dirigersi verso il tab Lighthouse

analisi performance con lighthouse

Abbi cura di eseguire il test con la spunta Mobile su Device. In questo modo sarai sicuro di effettuare il test con un device che generalmente ha una connessione di rete meno potete e che nella stragrande maggioranza dei casi rappresenta il dispositivo preferito dei tuoi utenti per accedere al sito web.

Il report di Lighthouse utilizza le API di Page Speed Insight per produrre risultati.

report lighthouse

Scrollando nella sezione Diagnostics potrai comprendere cosa impatta nelle performance di caricamento della tua pagina.

Architettura del web store

Altro elemento di fondamentale importanza e che nel corso della mia esperienza mi ha portato i migliori risultati in termini di crescita organica è sicuramente l’architettura del tuo negozio.

L’optimum sarebbe avere una gerarchia di contenuti semplici ed intuitivi sia per il motore di ricerca che per gli utenti potenziali acquirenti.

Uno degli approcci da tenere a mente in questo caso è quello di riuscire a creare una struttura a silos, in cui sia semplice per il visitatore raggiungere le pagine prodotto entro tre clic.

Se riuscirai a creare uno store che rispetta questa semplicissima regola, riuscirai a creare una navigazione semplificata sia per gli utenti che per i motori di ricerca in fase di scansione, incrementando di fatto la possibilità di avere maggiori vendite e visibilità organica data da migliori posizionamenti in SERP.

Una cattiva esperienza utente può sicuramente comportare un incremento considerevole delle metriche relative alla frequenza di rimbalzo.

Puoi analizzare la struttura di e-commerce attraverso l’utilizzo di Screaming Frog in 3 modi diversi:

  1. Visualizza la struttura del sito utilizzando in tab a destra Struttura del sito. Se utilizzi Shopify noterai che il CMS inserisce i contenuti all’interno della sezione /pages/, /collections/ e /products/. In questo modo Google riesce a comprendere facilmente quale tipo di contenuto aspettarsi all’interno delle rispettive sezioni.
    visualizzazione struttura sito
  2. Visualizza la struttura del sito utilizzando la visualizzazione del livello di scansione all’interno del tab Struttura del sito. In questo caso andiamo a visualizzare il numero di clic che divide la home page alla pagina più profonda di navigazione. In gergo tecnico viene definito page depth. E’ importantissimo in quanto definisce l’importanza delle pagine per il motore di ricerca e gestisce il flusso di passaggio di Page Rank da una pagina e l’altra. E’ facile comprendere che tanto più una pagina si trova distante dalla home page tanto minore sarà il valore per il motore di ricerca ed il Page Rank che riceverà dai link interni di collegamento.
    profondità di scansione dei contenuti
    In questo caso notiamo che la struttura del sito richiede qualche miglioria ma di base tutto è raggiungibile ad un massimo di 2 clic dalla home page.
    Se il tuo sito ha un’elevata concentrazione di contenuti tra i 7 e i 10 clic avrai tanto bel lavora da fare;
  3. l’ultima, forse la visualizzazione da me preferita è quella relativa al diagramma diretto della forza della scansione (so che la traduzione è pessima ma lo strumento è fighissimo). Ti consente di visualizzare graficamente l’albero di navigazione del tuo sito web ed identificare a colpo d’occhio il numero di errori in esso contenuti nonchè la facilità di fruizione delle pagine del tuo store.
    diagramma della forza della scansione
    Come puoi ben immaginare il rosso indice un codice di errore, il verde lo status code 200. Pertanto procedi innanzitutto con il fixing degli status code di errore e poi successivamente lavora su una migliore struttura di navigazione che assicuri il numero minimo di clic per raggiungere l’obiettivo di vendita.

Ricerca di parole chiave per e-commerce

Nonostante siano centinaia i fattori di ranking che guidano l’algoritmo di Google, una campagna SEO che si rispetti ha solo un obiettivo importante: l’ottimizzazione del posizionamento delle parole chiave.

Questo è l’aspetto più importante da considerare quando si parla di SEO On Page per e-commerce.

Trovare parole chiave con volumi di ricerca interessanti, pertinenti e intercettanti traffico qualificato è uno degli aspetti più importanti da tenere a mente quando si conduce un Audit SEO.

In questa sezione ti mostrerò come evitare gli errori più comuni quando si tratta di ricerca di parole chiave per e-commerce e ti spiegherò come trovare parole chiave in grado di convogliare flussi di visitatori in linea con il tuo obiettivo di business.

I quattro elementi che devono avere le parole chiave per l’e-commerce

La ricerca delle parole chiave di per sé si può ritenere la fase più strategica e artistica del lavoro di un SEO.

A differenza della tradizionale keyword research, dovresti prendere in considerazione alcuni fattori aggiuntivi quando si va a selezionare le parole chiave per portare traffico organico ai tuoi prodotti.

Dopo oltre 10 anni di esperienza, posso affermare che gli aspetti più importanti da prendere in considerazione circa la ricerca di parole chiave per e-commerce possono essere riuniti in 4 fattori macro.

1 Volume di ricerca

Puoi individuare le parole chiave con l’intento di ricerca migliore, bassa concorrenza ed elevata pertinenza, ma se nessuno le cerca il tuo negozio non ne trarrà alcun beneficio.

Il primo fattore da prendere in considerazione quando si cercano idee per le parole chiave è il volume di ricerca.

In alcune nicchie i volumi di ricerca delle parole chiave superano ampiamente le 10.000 ricerche mensili, mentre in altre non si supera il migliaio.
Quindi se ti stai chiedendo qual’è il parametro per giudicare se ci sono volumi interessanti ti rispondo subito. Non esiste alcun parametro!

Anche 500 visite mensili possono essere interessanti se vendi prodotti con elevata marginalità.

Non limitare ad investigare il mercato usando uno/due/tre keywords, espandi la ricerca affinchè abbia una migliore chiarezza di come gli utenti ricerchino informazioni correlate alla tua nicchia di mercato.

Inoltre dovrai necessariamente prendere in considerazione gli altri aspetti di seguito riportati di seguito.

2 Search Intent

L’errore comune che spesso commette chi si approccia alla SEO per le prime volte è quella di identificare le parole chiave a maggior volume possibile e lavorare con priorità 0 alle stesse.

Con questo approccio non solo non si tiene in considerazione il fattore concorrenza che rende difficile il posizionamento, ma viene tralasciato l’aspetto più importante. Non conta quanto traffico genera il tuo sito se poi non si converte in vendite.

Quando ottimizzi una pagina per una parola chiave non dovresti avere come obiettivo quello di attirare quanto più traffico organico possibile, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di attirare traffico qualificato.

Ciò significa che dovresti conoscere come funzionano le fasi di acquisto.

Un funnel di vendita può essere esemplificato in 4 passaggi:

infografica funnel acquisizione

Come puoi vedere la fase di Consapevolezza racchiude la maggior parte delle ricerche online. Via via che si scende nel funnel i volumi si riducono proporzionalmente.
Il che di per sé non è un male. Intercetti cioè un minor volume di potenziali acquirenti ma con un alta propensione all’acquisto.

Osservando i dati di Google Analytics puoi facilmente vedere come attirando un traffico di 10.000 utenti con un tasso di conversione dello 0,5%, con un ordine medio di €20, avresti entrate pari a 1000€.

Se attirassi 2000 visitatori che convertono al 5%, con un valore medio ordine di 20€, le tue entrate salirebbero a €2000.

Aumentare il traffico organico non vuol dire aumentare direttamente le vendite. Solo se sei in grado di aumentare il traffico qualificato avrai un incremento delle vendite.

In ciò risiede il potere di lavorare su parole chiave con il giusto intento di ricerca.

Passiamo rapidamente in rassegna ai principali intenti di ricerca.

Parole chiave Consapevolezza

Nella fase di consapevolezza le persone tendono a cercare siti web con contenuti di alta qualità che spieghino dettagliatamente un problema.
In questo caso troveremo volumi pertinenti a ricerche del tipo:

  • Perché
  • Come
  • Elenco
  • Quando
  • Cos’è
  • Definizione

Parole chiave interesse

Le persone che stanno cercando una soluzione al proprio problema tendono ad utilizzare parole chiave che includono:

  • Come
  • Guida
  • Test
  • Categorie di prodotto (ad esempio se vendi materiale edile potrebbero cercare “pavimenti in gres porcellanato”)
  • Brand/nome dell’azienda

Parole chiave Valutazione

Una volta che l’utente si è fatto un’idea chiara dei diversi prodotti e soluzioni disponibili sul mercato effettuerà ricerche che gli consentiranno di valutarne la bontà:

  • Confronto
  • Prezzo
  • Recensione
  • Caratteristiche
  • Più economico
  • Migliore

Parole chiave Transazione

Siamo arrivati alla fine del funnel. Una volta valutate tutte le alternative messe a disposizione l’utente sarà pronto all’acquisto.
A questo punto le parole chiave utilizzate potrebbero essere:

  • Sconto
  • Spedizione gratuita
  • Coupon
  • Offerta

Se lavorerai all’ottimizzazione delle parole chiave nelle tue pagine secondo lo schema proposto in ciascuna fase della canalizzazione, riuscirai a convogliare flussi di utenti con intento di ricerca pertinente.

3 Rilevanza

Ogni professionista SEO sa che l’obiettivo non deve solo essere quello di attirare utenti con il giusto search intent.
Devi anche essere in grado di attrarre utenti che hanno un intento di ricerca rilevante rispetto ai tuoi obiettivi di business.

Se ad esempio il tuo store offre abbigliamento sportivo ed hai notato che la parola chiave “lampade da tavolo” genera oltre 30.000 visite mensili converrai con me che, nonostante l’interessante volume di ricerca, siamo decisamente fuori dal nostro ambito di intervento.

Il suggerimento che mi sento di darti è quello di mantenere sempre elevata la pertinenza delle parole chiave che utilizzi/vuoi ottimizzare per il tuo store.

Puoi utilizzare i primo 10 risultati della ricerca per meglio comprendere l’intento e le tipologie di pagine su cui dovresti lavorare per ottenere posizionamenti interessanti.
E’ un lavoro che richiede molto tempo, lo so, ma ripaga sempre.

Inoltre se noti che le SERP sono piene di risultati sponsorizzati, molto probabilmente la parola chiave su cui hai deciso di lavorare è molto redditizia.

4 Competizione

L’aspetto della competizione riguarda l’autorità media che una pagina dovrebbe avere per riuscire ad ottenere posizionamenti rilevanti nelle SERP per una determinata parola chiave.

Inizialmente non puoi sperare di ottenere posizionamenti rilevanti per keywords la cui concorrenza è elevata, significherebbe concorrere con competitor che hanno una maggiore storicità e possibilmente una struttura migliore della tua.

Supponiamo voglia posizionarti per la parola chiave “scarpette da calcio”.

serp scarpette da calcio

Provare a concorrere per questa parola chiave significa scontrarsi con titani del settore come Cisalfa, Decathlon e Zalando.
Anche senza l’utilizzo di tool seo come SeoZoom e Semrush è facile comprendere che sia una parola chiave difficile da aggredire.

Pertanto il suggerimento che posso darti è cercare di lavorare su parole chiave a coda lunga la cui difficoltà è mediamente più bassa.

Come trovare le parole chiave per il tuo e-commerce

Veniamo alla sostanza. Come trovo le parole chiave ideali per il mio e-commerce?

Esistono vari strumenti che puoi utilizzare per tale scopo.
Personalmente per questo specifico scopo mi affido a strumenti come:

  • Semrush: se lavoro in mercati internazionali
  • Seozoom: se lavoro nel territorio italiano

Ciascuno di questi strumenti può semplificarti la vita in fase di ricerca delle parole chiave.

Ricerca di parole chiave con Semrush

Semrush è uno strumento estremamente potente e allo stesso tempo complesso da utilizzare per chi si approccia per la prima alla sua suite.
Al suo interno puoi trovare strumenti molto utili sia se ti occupi di SEO che se ti occupi di SEA (Search Engine Advertising, per intenderci Google ADS).

Per iniziare ti invito ad effettuare la registrazione con questo link che ti da diritto a testare il tool per 7 giorni in modo totalmente gratuito.

Per effettuare la ricerca di parole chiave è sufficiente inserire la stessa all’interno della sezione “Panoramica Keyword”

panoramica keyword semrush con keyword difficulty

Come vedi nel nostro esempio abbiamo trovato una keyword con una difficoltà elevata per cui non avrebbe senso iniziare con il lavoro di posizionamento.
Se scendi poco più in basso troverai il report Idee di keyword.

keyword correlate semrush

Grazie a questo strumento potrai scoprire parole chiave a lunga coda di più semplice posizionamento, ottime per avviare il posizionamento del tuo store.
Ripeti questa operazione per ciascuno dei tuoi prodotti a catalogo e scoprirai parole chiave a bassa competitività che potranno garantirti flussi di clienti in entrata con uno sforzo relativamente basso.

Se vuoi maggiori informazioni ho realizzato una guida molto completa su Semrush sul blog di wearemarketers.

Ricerca di parole chiave con SeoZoom

Analogamente a quanto visto con Semrush, Seozoom è una suite molto completa che ti consente di analizzare i competitor nell’ambito della SEO.
E’ un tool estremamente indicato se il tuo e-commerce lavora principalmente nel territorio italiano.

Per avviare una ricerca è sufficiente iscriversi a questo link.

Una volta registrato inserisci la tua parola chiave nella barra di ricerca

analisi parole chiave seozoom

Come puoi ben vedere la difficoltà viene inserita, in SeoZoom, alla voce Keyword Difficulty.
Cliccando su Keyword correlate potrai scoprire una moltitudine di keyword long tail con una difficoltà mediamente più bassa.

Anche in questo caso ho realizzato una recensione completa su SeoZoom su wearemarketers.net.

Come rubare le migliori parole chiave dalla concorrenza

Parliamoci chiaro, difficilmente ti troverai a dover lavorare su una nicchia di mercato in cui ancora nessun competitor ha lavorato.
Di per sé non è un problema in quanto è sicuramente un indicatore positivo del fatto che il mercato che vuoi aggredire è remunerativo.
Inoltre potrai sfruttare a tuo vantaggio il lavoro già svolto per comprendere su quali parole chiave lavorare e come impostare un architettura efficace.

Per svolgere questo lavoro ho preparato per te un template in Google Sheet che sono sicuro possa esserti utile nella fase di ricerca.

Per utilizzare questo strumento ti suggerisco di attivare la prova gratuita di 7 giorni direttamente dal loro sito.

Che il tuo sito sia già online o che tu debba ancora investigare il mercato prima di comprendere se convenga o meno buttarsi nella mischia, il template può esserti di estremo aiuto.

Procedimento se non hai ancora un sito web o non hai ancora posizionamenti rilevanti in SERP

Se il tuo progetto non è ancora live o sei semplicemente in fase di ricerca di una nicchia profittevole ti suggerisco di effettuare questi brevi passaggi.

Prendi un pezzo di carta (non occorre essere sempre tecnologici) ed inserisci quante più seed keywords ti vengono in mente.
Cosa si intende per seed keyword?

Una seed keyword non è altro che una parola chiave che solitamente identifica il tuo business e i prodotti/servizi che vendi.
Solitamente sono parole chiave a coda breve con difficoltà medio/alta e che identificano un macro topic su cui andare ad elaborare contenuti correlati.

Poniamo il caso che voglia fare questa operazione per il mio sito web.

Le mie riflessioni mi porterebbero a scrivere le seguenti parole chiave:

  • consulenza seo
  • seo audit
  • migrazione siti web
  • gestione delle penalizzazioni
  • seo tecnica
  • seo on page
  • link building

Bene questo è solo un inizio.
Una volta scritte un paio di seed keywords accedi su seozoom ed inseriscile all’interno della barra di ricerca ed ecco a te la SERP elaborata da SeoZoom

serp prer consulenza seo

Quello che dovrai fare è segnare ad uno ad uno i domini delle prime 4 posizioni (solitamente non vado oltre) e ripetere l’operazione per ogni seed keyword identificata.

In questo modo avrai una lista di domini (molto spesso il medesimo dominio sarà presente per più di una seed keyword) che rappresentano i tuoi competitor principali.

A questo punto sei pronto ad eseguire gli step riportati nel paragrafo successivo

Procedimento se hai già un sito web con posizionamenti in SERP

Poniamo come esempio che il tuo sito sia Cannabis Light Italia.

Step 1

Inserisci il tuo dominio nella barra di ricerca di SeoZoom e clicca Analizza

analisi dominio con seozoom

Step 2

Dirigiti nella sezione Competitor Organici e copia i domini che ottengono posizionamenti migliori rispetto ai tuoi

domini competitor

Step 3

Inserisci uno ad uno i domini competitor nella barra di ricerca di Seozoom.
Nel mio caso ripeterò questa ricerca per 5 domini:

  1. www.royalqueenseeds.it
  2. www.justbob.it
  3. www.sensimilla.shop
  4. crystalweed.it
  5. www.cannaconnection.it

Step 4

Per ciascuno dei domini analizzati esporta le parole chiave posizionate

export keywords posizionate

Step 5

Apri il foglio excel appena scaricato e ricopiane interamente il contenuto (incluse le intestazioni) all’interno del file nel tab “Dati”.
Ripeti questa operazione per tutti i domini competitor, avendo cura di non ricopiare più le intestazioni del foglio una volta importate la prima volta.

A questo punto, come è normale che sia, avrai anche un notevole numero di parole chiave comuni tra i vari domini, ma non preoccuparti, andiamo avanti.

Step 6

Dirigiti nel file alla sezione “Analisi Keywords”.
In questa sezione troverai ke parole chiave uniche ordinate per difficoltà (ovvero quanto più una parola chiave è semplice da posizionare tanto più in alto la ritroverai nel file).

Non ti resta che impiegare il tempo ad analizzarle e una volta identificate quelle più in linea col tuo business (e con una facilità di posizionamento medio/bassa) metto la spunta sulla colonna Seleziona.

Step 6

Dirigiti alla sezione “Selezione” del Google Sheet e troverai ordinate per difficoltà le parole chiave su cui iniziare a lavorare.
Semplice no?

SEO On Page

Ci sono diversi aspetti della SEO On Page che dovresti considerare quando ottimizzi il tuo store.

In questa sezione analizziamo gli aspetti che possono avere un grosso impatto in termini di visibilità organica.

Tag Title

Rappresenta uno degli elementi SEO più importanti per il motore di ricerca, in quanto grazie ad esso è in grado di comprendere l’entità della pagina e conseguentemente il suo posizionamento nell’indice di ricerca.

La scelta del title di pagine dipende, chiaramente, dalla tipologia di pagina che vorrai andare a posizionare.

Considera, inoltre, che il title verrà mostrato in SERP e pertanto rappresenta l’elemento di maggiore impatto nella scelta tra un risultato ed un altro.

Ad esempio, in una pagina di categoria potresti usare:

  • bracciali uomo
  • anelli donna

Mentre per una pagina prodotto dovresti essere maggiormente specifico:

  • bracciale uomo con pendenti
  • anelli donna con zirconi

Meta Description

Lo so sarò ripetitivo nel dirti quello che avrai già sentito dirti un milione di volte.
La meta description on impatta sui risultati di ricerca è vero, ok, grazie!

Ma allora che senso ha lavorarci?

Il senso è quello che una meta description costruita ad hoc può aiutarti ad intercettare gli interessi di un utente in fase esplorativa e stimolarlo a cliccare su un risultato di ricerca anche se non presidiano le top 3.

Fidati, posso garantirtelo.

Quindi segui questi piccoli accorgimenti:

  1. menziona il problema del cliente
  2. spiega la soluzione grazie all’uso del prodotto/servizio da te proposto
  3. inserisci un invito all’azione come Clicca Qui o Spedizione Gratuita
  4. ricorda di mantenere un numero massimo di 155 caratteri

Guarda questo esempio:

esempi di meta description

Secondo te chi otterrà maggiori clic in SERP aldilà del posizionamento?

Intestazioni di pagina

Ogni pagina del tuo sito web dovrebbe avere un H1 che funga da intestazione principale.

L’utilizzo delle intestazioni scompone la struttura di una pagina e ne semplifica la scansione e la fruizione sia per gli utenti che per i motori di ricerca.

All’interno dei titoli dovresti sempre provare ad aggiungere sia le parole chiave principali che le parole chiave LSI (Latent Semantic Indexing) anche dette parole chiave correlate.

In questo caso i suggerimenti che posso darti sono i seguenti:

  1. Utilizza un solo H1 in pagina che descriva esattamente la pagina in cui si trova l’utente (nelle schede prodotto mantieni in H1 il nome prodotto)
  2. Inserisci la keyword principale nell’H1 e in alcune intestazioni secondarie
  3. Inserisci keyword correlate nelle intestazioni secondarie affinchè Google comprenda il grado di conosocenza che hai su un determinato prodotto/argomento
  4. Se esistono ricerche per parole chiave come recensioni/confronto sfruttale per inserirle nelle intestazioni secondarie ed arricchire il tuo contenuto.

Immagini

Questo è un aspetto estremamente importate.

Le persone che acquistano online hanno un grosso limite da superare. La possibilità di vedere e toccare di presenza il prodotto.

Per questo motivo ti invito a spendere del tempo per la realizzazione di immagini di alta qualità del prodotto singolo ma anche del suo utilizzo nella vita di tutti i giorni.

In questo Amazon emerge sempre rispetto alla concorrenza. I player in esso presenti hanno compreso perfettamente il potenziale delle immagini, sintetizzando le caratteristiche fondamentali con grafiche esemplificative.

Guarda ad esempio questa scheda.

immagini scheda prodotto efficaci

In esattamente 4 immagini il produttore di questo prodotto ha racchiuso tutte le domande frequenti dell’utente.

Da acquirente sarò ulteriormente incentivato a procedere con la lettura e possibilmente all’acquisto in quanto sono stato in grado di risolvere in 4 immagini tutti i quesiti più importanti.

Ora se lo fa Amazon ed i produttori che vendono al suo interno, pensi che non sia arrivata l’ora di iniziare a fare qualcosa di meglio della foto presa dal catalogo del rivenditore?

Inoltre un’ulteriore aspetto spesso poco considerato è la denominazione delle immagini.

Non di rado i miei occhi piangono vedendo immagini denominate con CMD2345GF.jpg o ancora peggio il nuovo trend è WhatsApp Image 2024-03-26 at 14.18.33.jpeg….BRIVIDI!!!

Allora ricordiamo insieme le best practices:

  1. le immagini devono essere di buona qualità;
  2. Le immagini devono essere uniche ed illustrare occasioni d’uso/specifiche tecniche;
  3. Le immagini devono essere rinominate con il nome del prodotto + contesto/specifiche evidenziate nell’immagine (lamapda-da-tavolo-ip54-waterproof.jpg);
  4. Le immagini devono sempre avere un testo alternativo che ne descriva il contenuto (lampada da tavolo ricaricabile IP54 resistente all’acqua), cosiché se il browser non è in grado di renderizzare la pagina l’utente ed il motore di ricerca possano comunque comprenderne il contenuto;
  5. Le immagini devono essere ottimizzate per il web, non caricare immagini di 12MB per una, ottimizzala utilizzando Photoshop o tool come Tinypng;
  6. Prediligi immagini con formati più recenti con webp o avif, molto più performanti e più leggere;
  7. Utilizza una CDN per servire le immagini e risparmiare risorse del tuo server

Dati strutturati

Rappresentano uno degli elementi che possono farti emergere all’interno di una SERP.

Con gli ultimi update ed a tendere sempre di più, come abbiamo visto con la Search Generative Experience, Google tenterà di personalizzare i risultati di ricerca cercando di raccogliere i dati più interessanti richiesti dagli utenti e mostrandoli direttamente nelle SERP.

Ma cosa sono questi dati strutturati?

Anche detti Rich Snippet, aiutano il motore di ricerca a comprendere l’entità della pagina sottoposta a scansione.

Esistono differenti tipologie di dati strutturati a seconda di ciò che stai creando.

Per comunicare al motore di ricerca i dati strutturati puoi usare il formato suggerito da Google ovvero il JSON.

Per generare dati corretti puoi utilizzare il tool di technicalseo.com.

dal menu a tendina ti basterà selezionare la tipologia di pagina che stai creando e compilare tutte le informazioni richieste.

Al termine potrai ricopiare il contenuto presente sulla sinistra della pagina ed inserirlo all’interno della scheda prodotto in un tag HTML.

esempio creazione dati strutturati

Se utilizzi piattaforme come WordPress per fare questo è sufficiente l’utilizzo del mio plugin SEO preferito, Rank Math.
Dalla pagina specifica potrai selezionare quale dato strutturato inserire e compilare le informazioni necessarie ed il gioco è fatto.

Facciamo un esempio:

serp con dati strutturati

Tutte e 3 queste pagine stanno facendo uso di dati strutturati inerenti al prodotto, ma Decathlon sta utilizzando anche i dati strutturati per la visualizzazione del rating, il che gli assicura di portarsi a casa qualche clic in più rispetto alla concorrenza.

Anche i dati strutturati non sono tecnicamente un fattore di ranking, ma come le meta description possono aiutare a migliorare i nostri CTR e far comprendere più velocemente l’entità dei nostri contenuti.

Per testare se la tua pagina faccia o meno utilizzo dei dati strutturati puoi usare tool come il Test dei dati strutturati di Google.

Inserisci il tuo URL e clicca su “TESTA URL”

esempio test dei dati strutturati

le voci in rosso indicano problemi che occorre risolvere.

Cliccando sullo specifico problema potrai conoscere come risolvere o integrare le informazioni mancanti.

I link interni rappresentano uno degli strumenti più potenti messi a disposizione per la SEO del tuo e-commerce.

Uno degli elementi che caratterizza una strategia SEO vincente, infatti, risiede proprio nella capacità di creare collegamenti rilevanti tra pagine pertinenti per tema trattato.

Attraverso l’anchor text (il testo che linka una specifica pagina) puoi controllare il modo in cui il Page Rank fluisce da una pagina all’altra e definire per quali termini far rankare una risorsa correlata.

Anche se le schede prodotto non lasciano molto spazio all’inventiva, puoi sempre creare dei collegamenti interni rilevanti come fa Amazon con i prodotti “Spesso comprati insieme”

tecnica di linking interni con prodotti correlati

Non è l’unico modo che Amazon utilizza per rendere rilevanti i link interni. Continuiamo ad analizzare questa scheda prodotto con i Prodotti Correlati.

prodotti correlati

Ed ancora la tabella comparativa con prodotti del medesimo tier di prezzo/funzionalità.

tabella comparativa

Amazon in questa è leader assoluto. Ti suggerisco di prendere visione delle schede prodotto di tuo interesse, in base al prodotto che vuoi vendere per lasciarti inspirare su come impostare una strategia di internal linking vincente.

Basta poco e gli input che avrai sono sicuro ti consentiranno di migliorare i collegamenti interni del tuo store.

Se utilizzi Shopify puoi mostrare prodotti correlati grazie all’utilizzo di app come:

Se utilizzi Woocommerce puoi provare plugin come Product Suggestions fo Woocommerce.

Contenuti che convertono

Le pagine prodotto sono il cuore pulsante di tutti gli e-commerce.

Dopo aver investito tempo nell’ottimizzazione del tuo store per attrarre traffico qualificato, è necessario che le tue schede prodotto siano delle calamite per le conversioni.

Uno dei problemi principali che mi capita di vedere durante il mio lavoro fa riferimento a schede prodotto e categorie duplicate o copiate da siti terzi.

Ti sconsiglio vivamente questa tecnica che se abusata può comportare penalizzazioni più o meno gravi sino alla totale deindicizzazione del sito internet e la scomparsa nelle SERP.

Crea sempre contenuti originali in ogni pagina di categoria e di prodotto, credimi sarà il miglior investimento che potrai fare.

Inserisci la tua Value Proposition

Mettiti per un momento nei panni di un utente che visita per la prima volta una tua scheda prodotto.

Quale sarebbe la prima domanda che ti faresti?

Molto probabilmente: Perchè dovrei comprare questo prodotto da questa azienda?

La risposta sta nella tua Value Proposition.

La value proposition è ciò che distingue la tua azienda rispetto alle altre ed è ciò che spinge l’utente visitatore a diventare acquirente e successivamente a fidelizzarsi.

Con l’avvento di Amazon, le sue politiche di reso semplice, le spedizioni rapide ed il Trust maturato dalla piattaforma la sfida diventa sempre più complessa e trovare una proposta di valore unica può essere l’arma vincente per battere i colossi in SERP.

Per sviluppare una value proposition adeguata inizia chiedendoti:

  • cosa offre la mia azienda che nessuno offre?
  • cosa faccio meglio di chiunque altro?

Prova ad inserire la value proposition all’interno della descrizione dei tuoi prodotti.

Metti subito in chiaro quali sono i vantaggi che i tuoi acquirenti trarranno dall’acquisto dei tuoi prodotti.

Voglio farti un esempio prendendo spunto dall’e-commerce dell’amico Cristian Disisto, Kefood.it.

Oltre ad essere il mio punto di riferimento per l’acquisto di prodotti nutrienti con ingredienti di qualità, Cristian è seguito da uno dei Growth Specialist più autorevoli d’Italia, Omar Bragantini.

Vediamo come hanno impostato la scheda prodotto di uno dei prodotti più venduti di sempre nel loro store, la KetoCiok.

scheda prodotto ottimale

In questa hero section (sezione immediatamente visibile al caricamento di pagina) sono presenti praticamente tutti gli elementi necessari per la decisione di acquisto:

  • Titolo prodotto con nome prodotto e parola chiave (crema spalmabile nocciole IGP senza zucchero)
  • Immagini prodotto uniche ed estremamente esplicative
  • Prezzo prodotto
  • Recensioni clienti con carosello delle best reviews
  • Elenco delle principali caratteristiche di prodotto attraverso elenco puntato
  • benefit Spedizione Gratuita con soglia oltre i 70€

In questo caso sono stati utilizzati molti elementi che rendono unica la value proposition di Kefood:

  • ricercatezza nella qualità di prodotto
  • assenza totale di zucchero
  • l’unico con oltre il 60% di nocciole IGP Piemonte
  • l’unico con soli 3 ingredienti nella ricetta
  • adatta per le diete ketogeniche

Semplicemente perfetto, ho tutte le informazioni necessarie per scegliere e/o comparare con altre proposte sul mercato.

Ed ancora, cosa hanno fatto quei geni per distruggere l’unica barriera all’acquisto del prodotto, ovvero il prezzo elevato?

comparativa altri prodotti

Illuminano il cliente sul fatto che il loro prezzo è mediamente inferiore rispetto alla concorrenza se viene presa in considerazione la qualità degli ingredienti utilizzati nella ricetta.

Usa immagini che catturano

Come abbiamo già discusso la qualità delle immagini ed i dettagli in esso contenute sono essenziali nel processo decisionale.

Non commettere mai l’errore di prendere le immagini da siti esterni, lavora sulla loro univocità e alla loro contestualizzazione.

In questo gli e-commerce di abbigliamento e gioielleria sono maestri.

Prendi ad esempio Zara o Zalando. Nelle sue schede prodotto non troverai mai la sola immagine di prodotto.
Vedrai piuttosto gli indossati in tutte le loro sfaccettature.

immagini uniche scheda prodotto

Se non puoi permetterti un fotografo professionista di suggerisco di investire poche decine di euro per l’acquisto di lightbox portatile ed un’espositore girevole.

Scrivi descrizioni prodotto uniche

Oltre ad avere fotografie di prim’ordine dovresti investire tempo nella creazione di descrizioni prodotto uniche e che racchiudano tutte le domande frequenti dei tuoi potenziali acquirenti.

Nella maggior parte dei casi ti scontrerai con competitor che fanno tutto fuorchè seguire le best practices:

  • Copiano le schede informative dal sito del produttore (la scelta migliore per ottenere una penalizzazione);
  • Si concentrano sulle caratteristiche tecniche del prodotto (spesso nemmeno comprensibili) piuttosto che elencare i vantaggi;
  • Tralasciano le informazioni più importanti per aiutare l’utente nella fase decisionale

Quindi il suggerimento che mi sento di darti qui è: Inizia mostrando i vantaggi nell’utilizzo dei tuoi prodotti, non le caratteristiche intrinseche.

Se hai un elenco di funzionalità a disposizione, prendile e trasformale in vantaggi per il tuo utente, d’altronde se il prodotto ha integrato quella particolare caratteristica sarà stato in risposta ad un’esigenza di mercato, non credi?

Una tecnica spesso utilizzata per fare pulizia nelle schede prodotto è l’utilizzo dei Tab.

Ad esempio Lavazza opta per questa impostazione

tab caratteristiche lavazza

L’unte può facilmente rinvenire:

  • Panoramica prodotto: include immagini, video, prezzi, elenchi puntati delle funzionalità;
  • Caratteristiche Principali: descrizione dettagliata di ciascuna delle funzionalità con immagini di supporto;
  • Dettagli: elenco completo di tutte le funzionalità:
  • Specifiche: tabella con tutte le specifiche tecniche di prodotto;
  • Faq/Supporto/Manuali: possibilità di scaricare i manuali di supporto e leggere le domande frequenti prima dell’acquisto

Utilizza le testimonianze

Mostrare ai tuoi utenti le esperienze di acquisto pregresse rappresenta un elemento estremamente importante nel percorso che porta alla conversione.

Poniamo il caso sia tu a dover scegliere quale prodotto acquistare. Qual’è la prima cosa che fai negli store come Amazon?

Cerchi recensioni positive/negative per farti un’idea di quali eventuali problematiche può aver dato quel prodotto e come il produttore si interfaccia per risolvere il medesimo.

Le testimonianze sono un aspetto vitale per gli e-commerce e possono aiutarti ad incrementare le vendite esponenzialmente.

Chiaramente non usare escamotage come tool di user proof per creare recensioni fittizie.

Invita i tuoi acquirenti a recensire il loro acquisto sul tuo portale dopo aver provato la bontà del tuo prodotto.

Potresti usare delle mail automatiche per creare template di richiesta recensione.

Shopify ad esempio si integra perfettamente con Klavyo e ti consente di far recensire il cliente una volta che la consegna è stata effettuata.

Un’altra strategia utilizzata da Amazon è quella di invitare gli utenti che hanno già acquistato il prodotto a rispondere ai quesiti di nuovi potenziali acquirenti.

richiesta supporto amazon

In questo modo Amazon stimola il dibattito all’interno delle schede prodotto, mantenendole sempre aggiornate e stimolando il produttore ad affinare la qualità del proprio prodotto.

cosa che potresti fare anche tu nel tuo store.

Se usi Shopify puoi utilizzare ad esempio le app:

Se usi Woocommerce puoi invece utilizzare questo plugin:

La link building per e-commerce non differisce dalla link building di altri siti web.

Maggiore sarà la tua capacità di attrarre link di alta qualità ed estremamente pertinenti rispetto al tuo settore di riferimento, tanto maggiore sarà la tua crescita di authority e conseguentemente il posizionamento per le parole chiave di tuo interesse.

Un aspetto da tenere particolarmente in considerazione quando si costruisce una strategia di link building per e-commerce riguarda la capacità di attrarre link da indirizzare alle principali pagine archivio e alle pagine prodotto.

Vediamo qualche step da eseguire.

Analizza la concorrenza

Analogamente a quanto fatto in precedenza per le parole chiave dei nostri competitor, possiamo analizzare le strategie di link building dei nostri principali concorrenti in SERP.

Per effettuare quest’analisi ritengo che esista uno ed un solo tool utile a questo scopo.
Il tool in questione è Ahrefs.com.

Ahrefs è in grado di analizzare il profilo backlinks di ogni sito web.

Lo so il tool è un pò costoso ma puoi provarlo per un mese e poi disdire.

Inizia raccogliendo i tuoi principali competitor di settore, ad esempio nell’esempio precedente inerente al settore del CBD voglio analizzare la concorrenza della parola chiave “erba light”.

dalla sezione Keyword Explorer inserisco la mia keyword e seleziono lo Stato di riferimento

keyword research con ahrefs

Raggiungi la sezione Cronologia posizioni e seleziona le prime 4 URL

cronologia posizioni ahrefs

Nel nostro caso:

  • https://www.cannabislightitalia.com/
  • https://theweedzard.com/
  • https://www.justbob.it/
  • https://crystalweed.it/cbd/erba-legale/

Dirigiamoci nella sezione Site Explorer ed inserisci uno ad uno i link dei siti in questione

panoramica dominio ahrefs

Clicca nella sezione Backlink e orina per DR (Domain Authority). Filtra per i soli link dofollow ovvero sia quelli che influiscono direttamente sul ranking delle risorse.

lista link dofollow ahrefs

Annota i domini con DR più elevato. In questo caso siamo stati abbastanza sfortunati in quanto a posizionarci per la keyword in questione è la home page del dominio pertanto la competizione aumenta in quanto servirebbe un maggior numero di backlink per posizionare la risorsa. Ma se analizziamo un link interno come: https://crystalweed.it/cbd/erba-legale/

lista link url dofollow ahrefs

Ci occorrono appena 4 backlink per posizionare entro il 4 risultato la nostra parola chiave di cui quello con maggiore DR è facilemnte ottenibile facendo submit all’interno del tool urlscan.io.

Tutto questo ci ha impiegato circa 15 minuti a dominio per avere una strategia completa di backlinking facilmente implementabile.

Nella maggior parte dei casi non sarà così semplice e dovrai attuare strategie differenti per cercare di ottenere gli stessi backlinks della tua concorrenza.

Esistono vari modi per ottenere backlinks autorevoli.

Pubblica Guest Post

La strategia più florida in assoluto riguarda l’individuazione dei siti più tematici ed autorevoli di settore e la richiesta di pubblicazione all’interno del loro blog con link di rimando alla pagina di tuo interesse.

Oltre che economicamente variabile (ogni portale ha un prezzo per la pubblicazione che varia a seconda del trust del medesimo), non sempre è facile contattare il fornitore ed avere una risposta.

Esistono vari servizi che offrono il guest posting su portali autorevoli ma in questo ambito ho voluto mostrarti solo quanto sia semplice fare reverse engineering per comprendere le strategie dei tuoi concorrenti.

In un post specifico tratteremo le strategie da seguire per incrementare la tua Authority e di conseguenza il ranking con la tecnica del guest posting.

Crea Infografiche/Ricerche di mercato

Uno degli elementi più importanti per attirare link alla tua pagina è sicuramente quello di creare infografiche uniche e/o ricerche di mercato che generano interesse nel tuo mondo.

La creazione di queste risorse non è semplice per tutti.

Occorre reperire dati affidabili e saperli impaginare affinché siano accattivanti e di semplice lettura.

Esistono un paio di servizi online di outreach che possono aiutarti come ad esempio fiverr.com.

SEO Local per e-commerce

Fino a questo momento abbiamo parlato di e-commerce con riferimento ad attività che non hanno una sede fisica ma si occupano principalmente di rivendere su territorio nazionale e/o internazionale.

Ma nel caso in cui fornissi anche la vendita al pubblico in una sede fisica?

Bhé questa sezione fa per te.

Per migliorare ulteriormente la tua visibilità online occorre avere accortezza alcuni aspetti.

Secondo Google, oltre il 50% delle ricerche vengono effettuate da dispositivi mobile ed un terzo delle stesse hanno un intento di ricerca locale.

Ciò che risulta ancora più importante è che circa l’80% delle ricerche mobile locali generano l’80% delle conversioni.
Sulla base di queste importantissime informazioni assicurati prima di tutto che il tuo sito sia ottimizzato per dispositivi mobili.

Affinchè tu possa catturare il traffico local, il tuo store deve avere almeno tre attributi:

  • deve avere una Ragione Sociale
  • deve contenere un numero di telefono relativo alla tua attività
  • deve avere un indirizzo fisico in cui opera la tua attività

Questi elementi sono noti nel mondo SEO come NAP (Name, Address, Phone)

Aprire un profilo Google My Business

Lo strumento adibito a questa funzionalità si chiama Google My business.

google my business aprire profilo

Fai clic su Gestisci ora.

da questa schermata clicca su Aggiungi attività > Aggiungi una singola attività.

Inserisci il nome dell’attività commerciale e la categoria dell’attività.

La categoria è molto importante è deve rientrare nelle categorie messe a disposizione da Google. Se dovessi avere dubbi sulla categoria da inserire ricerca un competitor local su Google e verifica quale categoria sta adottando.

categoria merceologica google

  1. Aggiungi la sede che verrà mostrata su Google Maps avendo cura di inserire Indirizzo, codice postale, città e provincia.
  2. Indica se la tua attività effettua consegne a domicilio, eventualmente aggiungi le aree di copertura del servizio.
  3. Aggiungi il numero di telefono ed il sito web.
  4. verifica attraverso il codice inviato telefonicamente o secondo i metodi richiesti da Google.
  5. Aggiungi eventuali servizi correlati o servizi personalizzati.
  6. Aggiungi giorni ed orari di apertura, è molto importate che rispecchino i reali giorni e orari di apertura.
  7. Inserisci la descrizione della tua attività.
  8. Inserisci immagini degli interni e/o dei lavori realizzati.
  9. Skippa la parte relativa alla prova di Google Workspace.
  10. Attendi la verifica da parte di Google.

Se tutto è andato bene entro pochi minuti dovresti vedere la tua attività verificata.

Per migliorare la visibilità della tua scheda attività avrai bisogno di recensioni di qualità da parte dei tuoi clienti e soprattutto devi ricordarti di rispondere alle stesse.

recensioni google my buisiness

Come vedi ottenere cattive recensioni senza dare risposta alle medesime contribuisce negativamente alla percezione del brand da parte di chiunque cerchi online maggiori informazioni.

Google Merchant Center

Ultimo ma non certo per importanza è il collegamento del tuo catalogo prodotti con Google Merchant Center.

Merchant Center è uno strumento molto potente messo a disposizione da Google per mostrare in SERP i tuoi prodotti.

Quando effettui una ricerca transazione, infatti, vedrai comparire come Tab di ricerca verticale la sezione Prodotti.

ricerca verticale prodotti

Questo motore di ricerca sta diventando estremamente potente e Google sta investendo risorse e tempo per ottimizzare il feed prodotti affinchè riconquisti la nicchia di mercato che Amazon gli ha strappato come motore di ricerca verticale per chiavi transazionali.

Guarda cosa sta testando Google in America.

google shopping in america

Impressionante vero il numero di informazioni che riporta ed i filtri disponibili.

Credimi molto presto questo sarà disponibile anche in Italia ed il campo della SEO si batterà su questo fronte oltre che nelle ricerche organiche.

Ottenere questo risultato non è semplicissimo e dipende dalla tecnologia con cui è stato sviluppato il tuo e-commerce.

Se ad esempio usi Shopify l’integrazione è nativa e basta pushare le informazioni al tuo account Merchant Center una volta configurato.

Se utilizzi WordPress puoi utilizzare Woocommerce Google feed Manager.

In generale la configurazione non è immediata ma richiede attenzione nella mappatura dei campi ritenuti obbligatori da Big G.

Scriverò una guida apposita quindi stay tuned.

Per il momento ti invito ad approfondire l’argomento in quanto, come detto, il futuro della SEO per e-commerce si muoverà su questo fronte.

Merchant Center ti da la possibilità di usufruire del Free Listing, ovvero la visualizzazione gratuita in SERP in base alle ricerche transazionali dell’utente o di utilizzare il medesimo feed per strutturare campagne e-commerce avanzate di prodotto grazie all’integrazione con Google ADS.

Ti assicuro che se utilizzi questo canale per portare vendite al tuo e-commerce questo canale ti darà grandi soddisfazioni.

Per concludere

Ho impiegato circa 2 settimane per comprimere le mie nozioni circa la SEO per e-commerce e ti assicuro che c’è ancora tanto da dire ed approfondire.

Ciò che mi preme lasciarti però è questo.

non importa con quale tecnologia decidi di costruire il tuo e-commerce, ciò che conta è che tu ti avvicini il prima possibile al mondo della SEO e lo faccia con l’approccio giusto.

Se usata adeguatamente la SEO cambierà per sempre il tuo modo di acquisire clientela online.

Inoltre ricorda che queste pratiche dovrebbero essere adottate fin da subito, quando cioè decidi di avviare un’attività online.

Diversamente, come spesso accade, bisognerà ricorrere ai ripari successivamente e l’intervento può essere più o meno complesso a seconda dell’evoluzione che il tuo ecosistema ha subito nel corso degli anni.

That’s all guys.

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